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Licenziamento sì se per incrementare gli utili

Con la sentenza n. 25201/2016 la Suprema Corte ha stabilito che, ai fini della legittimità del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, l’andamento economico negativo dell’azienda non costituisce un presupposto fattuale al licenziamento che il datore di lavoro è tenuto a provare, ma è sufficiente che la migliore efficienza gestionale o l’incremento della redditività d’impresa siano la diretta conseguenza del mutamento dell’assetto organizzativo dell’azienda, realizzato attraverso la soppressione della posizione lavorativa individuata. Tale pronuncia della Cassazione sembra così legittimare il licenziamento per giustificato motivo oggettivo nei casi in cui vi sia l’intenzione del datore di lavoro di aumentare gli utili e ove la motivazione addotta al licenziamento non sia l’esigenza di far fronte ad uno stato di crisi ovvero a difficoltà economiche.